Cesare Biratoni, Freya Douglas-Morris, Archie Franks, Cathy Lomax, Vera Portatadino, Alli Sharma
28.09 – 26.10.2014
(ENG)
Elsewhere – Altrove è anche l’avvio di una mutazione che vede riss(e) affiancarsi a due nuovi spazi indipendenti, Yellow e Surplace, a formare insieme ZENTRUM, una nuova piattaforma per l’arte contemporanea. Questa piattaforma non si trova sul mare. Per ora.
Transition Gallery è una galleria indipendente e innovativa fondata dall’artista Cathy Lomax nel 2002. Espone il lavoro di artisti contemporanei sia emergenti sia affermati ed è editore di pubblicazioni e periodici. http://www.transitiongallery.co.uk/
Elsewhere – Altrove features the work of six international painters and is the first collaboration between riss(e), Varese and Transition Gallery, London. Both galleries are independent, innovative, artist-run spaces and this joint exhibition will establish a new relationship between them, providing a dynamic platform of exchange in order to generate new ideas, discussions and a unique space for painting.
The works on display in Elsewhere – Altrove outline the personal vision and research of each artist, whilst also questioning the perception of elsewhere as a contemporary equivalent to the traditional Grand Tour. Access to otherness, the exotic, political, social and cultural matter of what is considered foreign, as well as encounters with classical and contemporary artistic experiences, take on different and simplified modes, but remain an inexhaustible source in the production of new imagery.
The journey, landscape, the imaginary and a variety of popular cultures from other geographies, either experienced or filtered through the language of media, become endless stimuli for new narratives that oscillate between reality and fiction, transcription and translation.
Following riss(e)’s ethics, so that ‘once abandoned the map there is nothing left but being amazed by the encounters’, Elsewhere – Altrove becomes the circumstance of encounters, explorations, and propositions, which will have their sequel in a small publication, that – like a travel journal – will testify to the relational dimension that artists are called to live during the inaugural days of the exhibition. Elsewhere – Altrove also introduces two new independent spaces, Yellow and Surplace, pulled alongside riss(e), to form ZENTRUM, a new platform for contemporary art, coming soon.
Transition Gallery is committed to exploring fresh potential for contemporary painting within the UK and internationally. In line with the gallery’s philosophy, Elsewhere – Altrove provides a fantastic opportunity to showcase emerging artists alongside the more established, as well as reach new audiences in an accessible way.
(ITA)
Elsewhere – Altrove è una mostra interamente dedicata alla pittura e mette a confronto sei pittori legati da un lato alle esperienze di riss(e) e dall’altro a quelle di Transition Gallery, un artist-run space londinese. Così Elsewhere – Altrove fa incontrare e dialogare due realtà indipendenti, centri di sperimentazione e produzione di idee, in quello che vuole essere il primo step di una collaborazione progettuale.
Le opere esposte delineano la visione personale e la poetica di ciascun artista, interrogandosi sull’esperienza di un altrove, esito di una sorta di Grand Tour contemporaneo, dove l’accesso all’altro da sé, all’esotico, alla dimensione politica, sociale e culturale ‘straniera’, così come l’incontro con altre esperienze artistiche classiche e contemporanee, assumono modalità differenti e semplificate, ma rimangono risorsa inesauribile nella produzione di immagini e di contenuti nuovi.
Il viaggio, il paesaggio, l’immaginario, le culture popolari proprie di altre geografie, ora esperite ora filtrate attraverso i linguaggi dei media, diventano fonte di nuove narrative che oscillano tra realtà e e finzione, tra annotazione e traduzione.
Seguendo l’etica di riss(e), per cui abbandonata la mappa non resta che stupirsi degli incontri, Elsewhere – Altrove diventa momento di incontro, di esplorazione, di proposizione, che avrà il suo seguito nella pubblicazione di un piccolo diario di viaggio, frutto della dimensione relazionale che saranno chiamati a vivere gli artisti nei giorni inaugurali della mostra.