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IL NASTRO DI MOEBIUS

Adi Haxhiaj, Diego Soldà, Attilio Tono
a cura di Andrea Lacarpia
27.03 – 27.04.2017

 

 

Ridotta ai minimi termini, la pittura è il risultato della relazione tra strati di materia e un supporto che li accoglie. Nella pratica artistica, anche la più semplice sovrapposizione di materia ad un supporto implica fondamentali riflessioni sui processi naturali e culturali, evidenziando come ogni azione determini cambiamenti nella realtà in cui si svolge.

 

La pittura racconta la vita, che è insieme osservazione e riscrittura del mondo, trasponendone l’esperienza nella bidimensionalità delle superfici, nel piano della rappresentazione e della memoria. Nell’immaginario popolare la pittura è solitamente associata alla tela, supporto tradizionale diffuso principalmente per la sua praticità, ma gli artisti hanno sempre fatto uso di più materiali, sperimentando diverse tipologie di superfici.

 

Se la tela è una superficie piana con un perimetro che la isola nello spazio, gli oggetti tridimensionali offrono alla pittura una superficie idealmente percorribile all’infinito, in cui il piano della rappresentazione pittorica si avvolge su se stesso come il nastro di Moebius, particolare tipologia di superficie che presenta una sola faccia, scoperta nel 1858 dal matematico tedesco August Ferdinand Moebius.

 

La mostra Il nastro di Moebius presenta la ricerca di tre artisti che nelle proprie opere sviluppano una modalità pittorica che si estende a materiali e supporti insoliti, assumendo forme prossime alla scultura e all’installazione pur mantenendo la propria fisionomia essenziale legata al rapporto con la superficie. Diego Soldà realizza le proprie opere sovrapponendo innumerevoli strati di diversi colori a tempera fino a ottenere spesse congregazioni scultoree. La pittura si pone con i suoi elementi essenziali, gesto e colore, facendosi essa stessa supporto del suo compiersi. Tra controllo e casualità, il colore sedimentato viene ogni volta cancellato da un nuovo strato, per poi essere di nuovo rivelato tramite tagli e fessure che, come sezioni geologiche, svelano l’interno dell’opera.

 

Nelle opere di Soldà la pittura diventa scultura tridimensionale per poi tornare pittura grazie ai tagli o agli strappi, a volte realizzati con mezzi non controllati direttamente dall’artista ma frutto di azioni meccaniche, con i quali viene fornita una nuova superficie, fruibile da un punto di vista diverso da quello tradizionale, non più frontale ma “laterale”.

 

La ricerca di Attilio Tono si concentra sulla percezione del contrasto tra natura e artificio in forme e materiali contrastanti, e sull’attivazione di processi fisici di assorbimento di liquidi e produzione di muffe come meccanismi di produzione pittorica. In alcune opere il marmo fa da supporto alla cera d’api, mentre in altre opere gli stessi materiali sono affiancati e ridefiniti in doppie assonometrie, in un sottile equilibrio tra la sensualità tattile dei materiali e la rigidità della forma in cui sono iscritti. Altrove, monoliti di gesso assorbono vino rosso o altri liquidi utilizzati come colorante, con reazioni cromatiche morbide e vellutate. Bidimensionalità e tridimensionalità coesistono nello spazio della rappresentazione, in cui la forma è determinata dal controllo delle proprietà fisiche della materia associato ad una componente di imprevedibilità.

 

Adi Haxhiaj utilizza come supporto delle proprie opere pittoriche oggetti trovati, solitamente relativi alla vita quotidiana e spesso inosservati, sui quali dipinge porzioni dell’ambiente che circondava l’oggetto al momento del ritrovamento. Realizzati con lievi velature su una spessa imprimitura, i dipinti che compaiono sugli oggetti riproducono l’immagine ottenuta con la sovrapposizione di diverse fotografie effettuate intorno agli oggetti stessi, facendo della pittura una modalità di registrazione in cui la realtà esterna si coagula fissandosi sugli oggetti.

 

 

Il Nastro di Moebius, installation view at Yellow, photo by Eleonora Vaccaretti

 

Diego Soldà, Rotolo n7, 2016, paint layers on steel pin, 38×27 cm. Photo by Eleonora Vaccaretti

 

Adi Haxhiaj, O.T.#78, 2016-2017, water paint on Berner plastic box. Photo by Eleonora Vaccaretti

Diego Soldà, 12 settimane, 2016, iron structure, paint layers on rope, 178x58x39cm. Photo by Eleonora Vaccaretti
Attilio Tono, installation view at Yellow, photo by Eleonora Vaccaretti

 

Diego Soldà, Quando, 2013, paint layers on linen wire, metal ring, 50x70cm. Photo by Eleonora Vaccaretti

 

Attilio Tono, PRW14, 2016, plaster and red wine, 135x130x3,5cm. Photo by Eleonora Vaccaretti





Exhibitions
Publications

1-publications

FUNDRAISING 2018/2019

A selection of available drawings and limited edition artworks from the Yellow collective and other contributors.

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YELLOW #1

Catalogue in edition of 300 copies.
108 pag. images + Italian/English texts of all exhibitions curated by Yellow in 2014/2015.

 

Artists: Pierluigi Antonucci, Alessia Armeni, Michael Bartlett, Giovanni Blanco, Lorenza Boisi, Lindsey Bull, Jacopo Casadei, Luca De Angelis, Lorenzo Di Lucido, Elia Gobbi, Sebastiano Impellizzeri, Kate Hiley, Sigrid Holmwood, Michael Lawton, Cathy Lomax, Enzo Marra, Luigi Massari, Jill Mulleady, Vera Portatadino, Marco Salvetti, Patrizia Emma Scialpi, Davide Serpetti, Corinna Spencer, Enrico Tealdi, Michele Tocca, Lucia Veronesi.

 

Texts: Veronica Liotti, Cathy Lomax, Carlos Seabra, Vera Portatadino, Simona Squadrito
Publisher: Yellow
Graphic design: Chiara Vanini.

 


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YELLOW #2

Catalogue in edition of 200 copies.
108 pag. images + Italian/English texts of all exhibitions curated by Yellow in 2016/2017.

 

 

Artists: Alessia Armeni, Stephan Balleux, Cesare Biratoni, Lorenza Boisi, Thomas Braida, Lindsey Bull, Jacopo Casadei, Manuele Cerutti, Gianluca Codeghini, Marta Dal Sasso, Valentina D’Amaro, Katja Davar, Luca De Angelis, Adelheid De Witte, Lorenzo Di Lucido, Gianluca Di Pasquale, Benoit Félix, Cosimo Filippini, Archie Franks, Elia Gobbi, Agnese Guido, Adi Haxhiaj, Harald Hofmann, Sebastiano Impellizzeri, Gabriele Jardini, Aida Kazarian, Sue Kennington, Rossano Tiziano Mainieri, Marta Mancini, Francesco Maluta, Gianluca Marinelli, Angelo Mosca, Bruno Muzzolini, Christian Niccoli, Andrea Panarelli, Stefano W. Pasquini, Thomas Pohler, Vera Portatadino, Luca Resta, Marco Salvetti, Claudio Salvi, Alessandro Scarabello, Mario Scudeletti, Natan Sinigaglia, Diego Soldà, Attilio Tono, Kristof van Heeschvelde, Lucia Veronesi.

 

Texts: Alessia Armeni, Daniele Astrologo Abadal, Francesco Bozzi, Claudia Contu, Francesca D’Aria, Natacha De Mol, Archie Franks, Florian Kiniques, Andrea Lacarpia, Veronica Liotti, Rossella Moratto, Veronica Perrucci, Vera Portatadino, Simona Squadrito

 

Publisher: Yellow
Graphic design: Chiara Vanini.

 


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ELSEWHERE – ALTROVE

 

2014, 60 pag. + postcard of Isola Madre on Lake Maggiore by artist Cathy Lomax.

Images + Italian/English texts of Elswhere-Altrove exhibition by Yellow and Transition Gallery of London and some creative texts inspired by the Lake Maggiore region!

 

 

Artists and texts: Cesare Biratoni, Archie Franks, Cathy Lomax, Freya Douglas-Morris, Vera Portatadino, Alli Sharma, Sofia Silva
Publisher: Yellow
Graphic Design: Chiara Vanini

 


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Texts

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—THE FINEST BUBBLE. Text by Lisa Klosterkötte

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—OSSERVATORIO NON PROFIT. Yellow. Published on Artribune

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—NOI X SEMPRE. Text by Simone Ciglia

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— SOTTO LA TAZZA BLU. Text by Giulia Gelmini

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— SUPERSYMMETRY. Text by Giulia Gelmini

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— ASLEEP. Vera Portatadino in conversation with Lilla Von Puttkamer

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— NEOBIOTA. Vera Portatadino in conversation with Sigrid Holmwood

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— SPAZI 2017 at Edicola Radetzky. ATP Diary

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— Rapporto “Io sono cultura 2016” realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere, un lavoro che annualmente fa il punto sullo stato dell’industria culturale e creativa nel nostro Paese. Il rapporto è stato presentato giovedì 23 giugno 2016 presso il MiBact, alla presenza del ministro Dario Franceschini.

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— Valentina D’Amaro, Viridis variazioni in verde. ATP Diary

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— Valentina D’Amaro, Why I paint. Interview for Phaidon, after the release of Vitamin P3 New Perspectives in Painting

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— Flash Art. Recensione Diorama del Nuovo Mondo, personale di Marco Salvetti

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— ATP Diary. Vera Portatadino in conversazione con Lucia Veronesi

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— PAINT! http://www.paintdiary.com/exhibit/jacopo-casadei-at-yellow-varese

 

— Intervista a Vera Portatadino, by Simona Squadrito per la rubrica Hideout di That’s Contemporary

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— Beauty and Sadness. Lindsey Bull solo show. Reviewed by Rossella Moratto for ATP Diary

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— Controcanto. Palinodie e Contaminazioni. Review by Dario Giovanni Alì, published on Exhibart

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— Trenta per Venticinque. A conversation with Michael Lawton. Vera Portatadino, published on ATP Diary

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— Da riss(e) a Zentrum. Tre mostre. by Rossella Moratto, published on ATP Diary

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— Nuovo artist-run space, a Varese. Nasce Yellow, con la guida di Vera Portatadino, tutto dedicato alla pittura. Un altro tassello della piattaforma Zentrum. Helga Marsala, published on Artribune

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— L’Altrove è in ogni dove. Una mostra a Varese. review di Sofia Silva, published on Artribune

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— ELSEWHERE – ALTROVE. Review by Andrea Lacarpia published on Cerchio Magazine

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Yellow

2-about

Yellow is a vibrant scenario for painting.

It’s a research project and a non-profit space focused on contemporary painting, where Italian and international artists are invited to meet, interact, experiment, present and discuss their own work.

 

Contributors: Vera Portatadino, Lucia Veronesi, Marco Salvetti e Lorenzo Di Lucido.

 

Founded in 2014 by artist Vera Portatadino, Yellow used to be part of Zentrum – a platform for contemporary art based in Varese – together with Surplace, Risse(e) and Anonima Kunsthalle.

 

Now it has opted for a nomadic nature.

 

 



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